venerdì 2 maggio 2008

Lettera ad Annozero

Ho ascoltato parte del "dibattito" tra Travaglio e Sgarbi alla Zanzara, su radio 24. Nella stessa trasmissione c'è stato un intervento, mi pare da parte di Oliviero Beha, circa le motivazioni per cui si è voluto creare un tale teatrino. Personalmente non ricordo di aver mai sentito Sgarbi esprimere un giudizio di qualsiasi genere in TV senza esagitarsi, proprio sulle sue particolari qualità si basava anche uno spot molto divertente sulle magiche proprietà edulcoranti di una nota marca di zucchero.
Perchè dunque invitarlo? Questioni di share secondo Beha, che propone la visione secondo cui, nel pensare agli ospiti agli ospiti da invitare nella prossima puntata, si finisca per selezionare in base al potenziale effetto sulla pancia del pubblico piuttosto che sulla testa.
Questo è sicuramente un deficit sulle potenzialità di un programma rigardo alla buona informazione, specie se ciò di cui si parla sono i problemi del paese.

Sono le emozioni che ci stanno distruggendo: sono comportamenti emozionali (o emozionati) evadere le tasse, odiare i politici, lamentarsi della propria situazione economica, pretendere dai figli buoni voti o dai colleghi che lavorino anche per noi.
Insieme a questi esempi vanno la maggior parte delle azioni che compiamo quotidianamente.

La significazione stessa del mondo è un atto profondamente emozionale.

Se si fa informazione, attraverso un mezzo come la TV, senza tenere presente questo aspetto (o tenendolo perfettamente presente, ma in relazione agli obiettivi sbagliati) si finisce per rimanere dove si è, le emozioni che la TV ci trasmette confermano la nostra posizione nel mondo.

Mi piace lo stile di Travaglio: pacato, preciso, spiritoso quel che basta. Travaglio mi trasmette fiducia per come si comporta, ma la fiducia deriva anche e soprattutto dalla completezza e dalla coerenza della trattazione, ed è quello il frutto che sta nel guscio, la parte logica e pragmatica su cui ragionare e crearsi un'opinione, magari pure costruttiva.
Resta il fatto che se non si rompe il guscio il frutto non viene fuori.

Beha sostiene che anche Travaglio rappresenti una "fetta di share", immagino però che 2 ore di trasmissione in uno studio pieno di Travagli finirebbero per essere troppo "travagliate" per tutto il resto della torta.
Eppure ne varrebbe la pena: discussione educata, tra persone che si sono documentate e che magari si pongono come scopo di tirare fuori proposte costruttive dal dibattito che sostengono in studio.
Bisognerebbe pensarlo un programma del genere, c'è come la sensazione che, oltre che in TV, sia fuori palinsensto da un pezzo anche alle camere. E questo è grave in una democrazia.

Semmai deciderete di parlare di questi argomenti, dedicando una puntata di annozero ad annozero, sarò felice di esporre i miei punti di vista.
Se invece annozero è così come è per motivi precisi, e ritenete opportuno che non debbano essere messi in discussione, comuqnue buon lavoro. Anche così restate tuttosommato un'eccellenza.

Cordialmente,
DS

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